L’arte dell’ospitalità: Occasions di Kate Spade

Avevo programmato questo post con la recensione del libro Occasions di Kate Spade da mesi, come vedete da alcune delle foto scattate nel corso dell’inverno. L’avevo abbozzato e in parte anche perfezionato. Di sicuro era molto diverso dal post che leggerete ora, perché certamente non avrei mai immaginato quanto sarebbe successo in questi giorni, e mi riferisco al suicidio dell’autrice e stilista newyorkese di una decina di giorni fa e di cui avrete sicuramente sentito parlare.

Ho questo libro da quando è stato pubblicato, nel 2004, e per me è una specie di Bibbia dell’ospitalità e degli eventi. Lo acquistai a New York, affascinata dallo stile di Kate Spade, così reputata in quella città e in quegli anni. Lo consulto spesso e, proprio di recente, quando mi è venuta voglia di scriverne un post, l’ho riletto riscoprendo ancora qualcosa di nuovo tra tutti gli innumerevoli consigli che dà e ritrovando ancora una volta le atmosfere che mi affascinano sempre, quelle alla Colazione da Tiffany, per intenderci, e degli eventi dei tempi andati, quando l’eleganza e lo stile avevano un significato molto diverso rispetto ad oggi.

In Occasions Kate Spade insegna soprattutto le regole, l’eleganza, il bon ton e lo stile, da affermata stilista qual era. E’ un manuale che aiuta ad essere dei perfetti padroni di casa: eleganti, raffinati e attenti al dettaglio. E la coppia Kate e Andy (marito e imprenditore che ha portato al successo il marchio Kate Spade), che emerge dalle pagine del libro e da alcuni commenti, mi ricorda sempre i miei genitori, quando giovani e con un ruolo di rappresentanza importante per il loro lavoro, usavano ricevere molto a casa e periodicamente organizzavano ricevimenti, cene e feste cui partecipavano amici, diplomatici, scrittori, archeologi, aristocratici ecc. predisponendo sempre il tutto insieme, in due, ognuno con il suo compito e ruolo ben rodati.

Occasions di Kate Spade mi riporta sempre a quello stile e all’atmosfera di quegli anni, quando guardavo i miei che si preparavano per andare ad un cocktail, una cena di gala, un ricevimento, un’inaugurazione o un evento ufficiale, o che preparavano la casa ad accogliere amici o invitati speciali. Ogni volta che lo prendo in mano per sfogliarlo vengo catapultata in quei ricordi.

E’ un libricino di un centinaio di pagine, piacevole ed agevole da leggere. Non ci sono fotografie ma solo disegni colorati talmente deliziosi da non far sentire la mancanza delle fotografie.

Mi dispiace solo che, anche questa volta, sono costretta a parlarvi di un libro in lingua inglese perché, nonostante sia un libro piuttosto datato, non è mai stato tradotto in italiano.

Il tema di fondo che sta a cuore all’autrice e che differenzia questo libro da altri party books di cui abbiamo parlato in questo blog, è l’ospitalità: far sentire un ospite a casa propria, oltre che un gesto di grande generosità, è un’arte da coltivare e far vivere ad ogni evento (e anche non–evento!) e nei dettagli. E il compito che si prefigge l’autrice è di insegnare al lettore a diventare un perfetto padrone di casa.

“All hospitality has the same purpose – to provide pleasure!”

In un certo qual modo, Occasions ricorda i manuali per le donne degli anni ’60 e 70 che le mamme regalavano alle figlie quando si sposavano affinché imparassero a diventare della brave casalinghe e che proponevano un’indicazione per tutto: dai trucchi per eliminare ogni tipo di macchia a come apparecchiare e molto altro! E proprio come in uno di questi libri che aveva anche mia mamma, Occasions illustra tutto quel che c’è da sapere su posate, bicchieri e servizi di piatti, su come sistemare i fiori, ma anche come stirare i tovaglioli o levare le macchie. Simpatico, a questo proposito, il capitolo su “disastri e sorprese”!

Occasions è strutturato in tre sezioni che approfondiscono e insegnano come padroneggiare l’arte dell’ospitalità. La prima è The Mise-en-Scène. Azzeccatissima l’analogia con il teatro! Allestire un evento è proprio come curare la scenografia di uno spettacolo teatrale: bisogna creare la scena su cui si muoveranno gli invitati, il contenitore che fornisca l’atmosfera della festa, che sia un evento a tema o il lancio di un prodotto, oppure un matrimonio o anche una cena a casa.

In questa sezione si parla di come decorare la sala, dello shopping da fare per avere sempre in casa gli strumenti necessari a ricevere, i fiori, la musica, le tovaglie e l’illuminazione, gli inviti, come essere dei perfetti padroni di casa e come rimediare con classe ad eventuali contrattempi.

La seconda: Tried‘n True Party Standards è dedicata ai drink, alla tavola e ai giochi per intrattenere gli invitati, con idee e consigli per ospitare cene, cocktail parties e weekend parties.

Infine, la terza parte: An Alphabet of Special Events, in cui si approfondiscono alcune delle feste più classiche come il Natale, la Pasqua, la festa della mamma, il tè e le feste a tema, ma anche i picnic, i barbecue e le Showers, le feste che si organizzano in previsione della nascita di un bimbo (baby shower) o di un matrimonio, in cui si portano i regali per il nascituro o per la nuova casa degli sposi.

Ci sono decine di spunti interessanti legati all’arte dell’ospitalità, ma anche aneddoti e simpatiche curiosità, alcune racchiuse in piccole note a piè di pagina che inizialmente non avevo nemmeno notato!

Come questa: sapevate che l’ospitalità è stata a lungo associata all’ananas, un tempo considerato un frutto raro? La padrona di casa che decorava la tavola con un ananas mostrava stima nei confronti dei suoi ospiti. Mi fa sorridere se penso a tutti gli ananas party che vengono organizzati da un paio di anni a questa parte, cioè da quando l’ananas è diventato uno dei trend delle feste d’estate.

E poi ci sono numerose ricercatezze e dettagli di classe. Ad esempio, lo sapevate che l’unica forchetta che si mette a destra del piatto è la forchetta per le ostriche? O che un modo raffinato di mangiare l’uovo alla coque è utilizzare un cucchiaino di avorio? Ma anche che alle cene sedute si serve da sinistra e si sparecchia da destra e che un’idea originale da utilizzare come portatovaglioli è legarli con dei semplici nastri colorati?

Lascio a voi il piacere di scoprire ogni altro buon consiglio direttamente dalle parole di Kate Spade. Potete acquistare il libro qui, sia usato che in versione digitale.

SalvaSalva

SalvaSalva

SalvaSalva