La porta degli elfi

Della porta degli elfi me ne ha parlato mia cognata solo due settimane fa; io ne ignoravo totalmente l’esistenza.

Incuriosita, sono andata a documentarmi e l’ho trovata un’idea fiabesca che stimola l’immaginazione dei bambini e rende il mese di Natale ancora un pizzico più magico. Mi ero ripromessa di approfondire l’argomento per poi decidere di metterlo in pratica l’anno prossimo, anche se il cucciolo in realtà avrà già quasi 8 anni…!

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Poi però, pochi giorno fa, guardando il calendario dell’avvento appeso, il cucciolo ha iniziato il totosorpresa: mamma secondo te cosa ci sarà dentro al numero 1? E dentro al numero 18? …Avete presente il martello pneumatico? Inizia con le domande e dopo un po’ vorresti solo svitarti le orecchie per metterle 5 minuti a risposo…

E qui mi è venuta l’idea: “amore guarda che il calendario è ancora vuoto, gli elfi non sono ancora passati a riempirlo…lo fanno un po’ alla volta e mancano ancora 3 giorni a dicembre!”

Da qui alla porta degli elfi, il passo è stato brevissimo e ancora più breve il passo in cui ho realizzato di essermi fregata da sola, perché per farla breve gli ho raccontato la storia della porticina che mette in contatto il mondo degli elfi con il nostro e che facilita le visite degli elfi, gli aiutanti di Babbo Natale che, nel mese di dicembre, vengono nelle case dei bambini per controllare che siano bravi e che meritino i regali che hanno chiesto a Babbo Natale… che riempiono ogni giorno una casellina del calendario dell’avvento e che sono esserini piccoli, piccoli, buoni e giocherelloni ma anche ligi al dovere (tutta questa parte però l’ho inventato io)… che le porticine devono essere messe sopra il battiscopa, in camera da letto dei bimbi e che gli elfi escono solo la notte o quando sono sicuri di non esser visti e che sono contenti se i bimbi lasciano fuori dalla loro porticina uno spuntino o dei pensierini per loro.

Ovviamente a quel punto il cucciolo mi ha chiesto perché non avessimo anche noi una porticina degli elfi… domanda cui ho dovuto rispondere spiegandogli che gli elfi arrivano anche senza porta, ma facendo un viaggio più lungo, per cui se volevamo aiutarli dovevamo costruirgliela noi una porticina. In realtà funziona meglio far trovare ai bimbi la porticina a sorpresa, senza nemmeno avvisarli prima della sua esistenza, come se questa fosse “spuntata” come per magia, ma io oramai ho dovuto improvvisare e apportare qualche variazione sul tema.

La mattina seguente mi sono dunque messa a cercare ispirazione per una porta degli elfi fai da te. Poi però ho visto foto di porticine deliziose costruite con accessori di casa di bambole e allora ho virato su Amazon. Il problema era farmi arrivare il materiale il più velocemente possibile per non sprecare buona parte del mese di dicembre, e le porticine che cercavo, tra l’altro a prezzi stracciatissimi, c’erano ma arrivavano da Hong Kong per cui ci sarebbe voluta un’infinità. Stavo quasi per abbandonare le speranze quando approdo su questo sito che mi ha aperto un mondo: Casa delle Bambole, tutto dedicato alle case delle bambole…! E’ spagnolo e ha tutto, proprio tutto quel che serve per costruire e arredare una casa delle bambole. E la merce è arrivata dopo soli 4 giorni. Dategli un’occhiata perché è incredibile. Non manca davvero nulla e ci sono addirittura i mini addobbi natalizi! Io, oltre alla porta con la serratura e la chiave, la cassetta delle lettere e il batacchio, ho preso una ghirlanda natalizia per decorare la porta.

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La porta è tutta da dipingere (noi l’abbiamo dipinta di rosso con il telaio bianco, come ispirato da Pinterest, e da completare con gli accessori acquistati. Noi creeremo un cortiletto davanti alla porta in cui metteremo della neve sintetica, un abete, una scala ecc. E poi, l’idea è quella di “partecipare” giornalmente alla vita dell’elfo creando fuori della sua porta ogni giorno una suggestione diversa (che dovrò applicare nottetempo per non farmi scoprire). Oltre a lasciargli messaggi, un disegno, qualcosina da mangiare e altre cose che ci inventeremo assieme e il piccolo di casa, infatti, vorrei instaurare una specie di routine che dimostri la presenza effettiva dell’elfo nella nostra casa simulando ad esempio piccole impronte sulla neve fuori dalla porticina, altre volte dei panni stesi, ecc. Dall’8 dicembre addobberò l’abete nel suo cortiletto con piccole palline colorate e qualche filo d’argento ecc. Poi vedremo strada facendo cos’altro ci ispirerà la fantasia.

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Il concetto in realtà non è molto diverso dal gioco americano dell’elfo sullo scaffale (elf on the shelf), l’elfo pupazzo che nel mese di dicembre va a vivere nelle case di bambini e che ogni notte si anima per volare al Polo Nord e riportare a Babbo Natale il comportamento dei buoni e dei cattivi per poi tornare a casa ogni mattina cercando un altro “scaffale” su cui poggiarsi finché i bimbi appena svegli non vanno a cercarlo.

Certo, le porte degli elfi, le porte delle fate (da cui derivano le porte degli elfi) e l’elfo sullo scaffale sono l’ennesima “americanata” che ci divertiamo ad importare e sperimentare e che come sempre, diventano prima o poi oggetto di dibattiti che coinvolgono mamme, psicologi e psicoterapeuti, e di schieramenti e fazioni per il pro e per il contro. Io sono dell’idea che qualunque gioco, tradizione, festa, attività o nuova idea per i bimbi, è bene accetta in casa nostra se regala loro uno spunto in più di riflessione, una scusa in più per divertirsi o una magia in più per sognare. Come per tutte le cose, sta a noi mamme sapere fin dove arrivare e come non esagerare, attraverso la conoscenza dei nostri figli e delle loro reazioni o comportamenti. Oggi è stata una dolcezza vedere come il cucciolo mostrava la porticina all’amichetto del cuore e gli raccontava dell’elfo. L’anno prossimo il cucciolo sarà probabilmente troppo grande per la porta dell’elfo per cui non tornerà sul nostro battiscopa, sparirà così com’ è arrivata, magicamente e senza traumi o delusioni.

Rimarrà solo da spiegare, un giorno, che Babbo Natale non esiste, ma questa un’altra storia…

Voi cosa ne pensate?